Non un intervento ufficiale quello di Venerdì e Sabato, mancando l’attivazione necessaria per far partire il sistema dei soccorsi, ma ugualmente un intervento da ricordare per chi ha partecipato.
Uno dei nostri cani, durante una passeggiata, era precipitato venerdì sera dalle senge presso Passo Malera e si trovava bloccato in una zona impervia e innevata circa 150 metri più in basso rispetto al ciglio dello strapiombo mentre il sole tramontava.
La situazione era drammatica ma non avremmo mai potuto pensare di abbandonare uno dei nostri preziosi compagni.
Individuate le coordinate del punto, alcuni di noi hanno provato a raggiungere il cane partendo dal Rifugio Boschetto nella valle di Revolto e passando per il Baito Mandrielo. La neve abbondante e soprattutto la difficoltà dei passaggi ci hanno però impedito di proseguire quando ci trovavamo a circa 100 metri sulla carta dall’obiettivo ma con un dislivello di 80 metri.
Alle 2.00 abbiamo quindi sospeso le ricerche per riprovare poche ore dopo a raggiungere il cane partendo da Passo Malera.
Dopo un avvicinamento molto faticoso per la pendenza del terreno, l’abbondanza della neve e la presenza di nubi basse con pioggia, il cane è stato individuato, raggiunto, imbragato, avvolto in coperte e riscaldato con borse d’acqua calda.
La risalita verso il Passo Malera è stata particolarmente dura, anche per la difficoltà di trasporto del cane che non appariva in buone condizioni a causa degli urti e della permanenza al freddo per 24 ore.
Alle 20.00 la squadra è riuscita finalmente a trasportare il cane a S.Giorgio utilizzando un bob.
Ad attenderlo c’era la nostra veterinaria che gli ha prestato le prime cure, approfittando della generosità del bar “Stella Alpina” che ci ha permesso di sistemarci accanto alla loro provvidenziale stufa.
Dopo i primi esami la diagnosi è: una costola fratturata e pneumotorace sx oltre a varie contusioni.
In sintesi: un mezzo miracolo!
Un enorme ringraziamento a tutti gli amici che hanno partecipato a questo salvataggio volontariamente e a titolo personale (un ringraziamento speciale ad Andrea Rabezzana del CNSAS).